A cura di Antonio Simondi
Tornando da un viaggio appena fatto ad Atene ho capito quanto è significativa l’importanza di preservare il passato, gli antichi resti degli edifici un tempo culle della civiltà e della cultura. Gli antichi greci avevano a cuore gli spazi e i luoghi della città fatti per la cittadinanza dove tutto aveva un criterio senza distruggere o modificare, stessa idea che molti secoli dopo verrà ripresa da Pasolini, il ritorno ad una realtà semplice.

Lungo tutta la penisola italiana, sono presenti numerosi borghi o comuni, con diverse caratteristiche legate all’aspetto, il luogo in cui si trovano, la storia, le tradizioni, i dialetti e la popolazione. Nel tempo questi fattori subiscono significativi cambiamenti che per un borgo possono avere effetti positivi come l’estensione dell’abitato, la crescita economica o effetti negativi come l’abbandono con conseguente rovina degli edifici, dei monumenti, delle strade e in generale della forma. Di quest’ultimo aspetto si interessa lo scrittore e regista Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975), dove nel documentario “La forma della città” (1974).


Il caso Orte
Pasolini, partendo dall’esempio della piccola città di Orte (situata nell’alto Lazio) analizzò come ne era cambiata la forma. Le vie e le case erano deteriorati e accanto al centro storico c’erano palazzi di costruzione moderna che secondo Pasolini, erano elementi di disturbo e di non armonia con il resto del borgo. Il poeta mette in evidenza l’importanza di proteggere la storia di un luogo, nel curare gli elementi della città quali monumenti storici, chiese, case che rappresentano lo spirito della popolazione che ci abita. L’idea del proteggere l’identità di un borgo, cara a Pasolini, fu presa in considerazione soltanto anni dopo, con la nascita di associazioni a tutela dei piccoli centri (ad esempio l’associazione “I Borghi più belli d’Italia” nata nel 2001 che promuove appunto la valorizzazione dei borghi italiani). Le varie associazioni e le Regioni hanno fatto progetti per incrementare il turismo, il ripopolamento attraverso incentivi economici.

Santo Stefano di Sessanio
Uno dei tanti esempi positivi è il caratteristico paese Santo Stefano di Sessanio in Provincia dell’Aquila in Abruzzo, immerso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e inserito nel “Club dei Borghi più belli d’Italia“, duramente colpito dal terribile terremoto che colpì l’Abruzzo nel 2009. La politica locale è riuscita tramite svariati investimenti a rilanciare il paese incentivando così il turismo attraverso gli alberghi diffusi già presenti dagli anni novanta e ricostruendo gli edifici crollati, simbolo del Comune (la Torre Medicea, totalmente distrutta a seguito del terremoto, è stata ricostruita con un investimento da un 1 milione di euro). Dunque è importante ripartire dalla rivalutazione dei piccoli centri dei monumenti storici.

