I GIOVANI, LA NUOVA SPERANZA PER IL PIANETA, PALADINI DELLA GIUSTIZIA AMBIENTALE
A cura di Giulia Fusco
Buco nell’ozono, effetto serra, scioglimento dei ghiacciai, inquinamento e disattenzione verso il pianeta Terra; queste tematiche attanagliano costantemente la nuova generazione. Come mai questi ultimi sono più sensibili verso le tematiche ambientali?

Le ragioni sono molteplici, ma sicuramente i giovani d’oggi sono spinti ad una costante informazione, quindi vedono e vivono con i loro stessi occhi il declino del pianeta che li ospita. Inoltre al giorno d’oggi si parla maggiormente di queste tematiche, facendo particolare riferimento alle piccole azioni quotidiane per ridurre l’impatto ambientale. La nuova generazione, facilmente plasmabile per la giovane età, ha interiorizzato e riconosciuto rapidamente la gravità del problema. Il motivo che spinge i giovani a contrastare il declino totale del Pianeta è l’incertezza, poiché il futuro non è più una costante, bensì un’incognita. Tutto ciò ha portato la nuova generazione a sviluppare una spiccata sensibilità in merito alla questione ambientale, infatti molti sono attivisti e membri di movimenti che promuovono l’ecosostenibilità.
Ma siamo certi che i nuovi salvatori del pianeta Terra, stiano agendo tutti in modo funzionale?
YOUTH4CLIMATE
Molti giovani partecipano ad eventi molto importanti per proporre ai governi delle soluzioni ottimali per contrastare le varie problematiche ambientali. Come l’evento:’’Youth4Climate’’ decisamente significativo, poiché i giovani di tutto il mondo posso partecipare e portare delle idee interessanti per guidare i governi verso la strada dell’ecosostenibilità. L’edizione del 2021 si è tenuta in Italia, precisamente a Milano, dal 28 al 30 settembre. Vi parteciparono 400 giovani dai 15 e i 29 anni, provenienti da 186 Paesi.

Insieme hanno affrontato le urgenze climatiche cercando delle soluzioni e facendo proposte concrete. Il manifesto finale inviato ai poteri decisionali è suddiviso in quattro sezioni:
- RUOLO DEI GIOVANI NEI NEGOZIATI
- COINVOLGIMENTO DI ATTORI NON STATALI
- CREAZIONE DI UNA SOCIETÀ CONSAPEVOLE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
- RECUPERO SOSTENIBILE
Le 4 Richieste
Nella prima sezione viene richiesto un maggior coinvolgimento dei giovani nelle politiche di pianificazione, progettazione, attuazione e valutazione. In conclusione richiedono la partecipazione a livello multilaterale, mediante inviti a forum e convegni internazionali, ma anche a livello nazionale e locale, in modo tale da poter agire anche in aree più ristrette.
Nella seconda sezione il focus principale è la ripresa post-pandemica, iniziando proprio dalla transizione energetica entro il 2030. Il manifesto esorta anche gli enti pubblici e privati ad un sistema di finanziamento più trasparente, quindi con il monitoraggio delle emissioni di carbonio. Viene preso in considerazione anche il settore del turismo che deve contribuire alla riduzione delle emissioni mediante il rafforzamento del monitoraggio, ma anche grazie a un finanziamento e una ripresa del turismo blu e verde.

Nella terza sezione viene richiesto il sostegno dei giovani appartenenti a gruppi marginali e delle economie emergenti, di dare a loro gli adeguati finanziamenti e strutture. Infine viene trattato l’argomento dell’abolizione dell’industria dei combustibili fossili entro il 2030, anche il settore privato deve allinearsi all’obiettivo dell’azzeramento di materie nocive.
Il manifesto si conclude con l’ultima parte che ha come obiettivo la creazione di una società più consapevole alle ardue sfide ambientali. Quindi è essenziale l’educazione ambientale negli enti pubblici, anche la formazione dei comunicatori e giornalisti che hanno un ruolo centrale nella divulgazione.
Ultima de-generazione
Purtroppo non tutti gli attivisti stanno agendo in maniera funzionale, poiché c’è questa convinzione malsana che per far sentire la propria voce bisogna compiere atti megalomani. Si sono verificati diversi casi di manifestazioni che hanno causato disagio alla gente comune e non ai poteri decisionali.
Un esempio lampante sono i blocchi stradali provocati dal movimento: ’’Ultima Generazione’’, accaduti a Roma, Milano ed anche in Germania. Questi ultimi hanno barricato le autostrade sedendosi in terra con striscioni che esortano i governi a smettere di utilizzare i combustibili fossili. Il messaggio che vogliono trasmettere è giusto, ma il mezzo è totalmente errato.

Molto spesso accadono stragi durante queste manifestazioni, poiché le ambulanze che al loro interno trasportano persone in fin di vita sono bloccate dai manifestanti. Ci sono lavoratori che rischiano la propria carriera se fanno ritardo, oppure c’è chi deve arrivare puntuale ad un importante appuntamento. Tutto ciò provoca un malcontento generale che fa solo allontanare le persone dalla tematica per la quale i manifestanti si battono.
Il nostro pianeta… Possiamo salvarlo!
Gli attivisti sono figure che costituiscono una fetta di società fondamentale, ma purtroppo molti non hanno compreso che organizzare manifestazioni dove deturpano monumenti o bloccano le strade, è solo un modo per farsi notare e non ascoltare. I governi cercano un capro espiatorio, e gli attivisti sono sotto i riflettori, per colpa di alcuni movimenti che non sanno agire in maniera concreta e significativa. I veri paladini dell’ambiente sono quelli che portano soluzioni, contrastano il problema divulgando seriamente ciò che ci accade intorno, senza scadere mai nella banalità.
Il nostro pianeta può essere salvato, ma c’è bisogno che le Nazioni smettano di tenere i riflettori puntati sui ‘’salvatori del pianeta Terra ’’ che tentano invano di fare becero attivismo, ed iniziare ad ascoltare e elevare chi ha una spiccata sensibilità, portando soluzioni al fine di compiere una reale ‘’Rivoluzione ambientale’’.

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